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“Indimostrabili le accuse”
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D’ora in poi sarà ancora più facile rimuovere la memoria delle stragi compiute a
danno di bambini, di donne , di vecchi dalle orde nazifasciste nel corso della
seconda guerra mondiale.
“Non è possibile- ha sentenziato la procura tedesca in questi giorni- dimostrare
le accuse ai militari” che si sono macchiati le mani di sangue nelle stragi di
S.Anna di Stazzema; non è possibile provare il ruolo attivo degli imputati di
quella strage del 12 agosto 1944, il massacro di circa cinquecento persone , tra
cui 116 bambini anche di qualche giorno soltanto, rimasti nelle loro case
durante il rastrellamento perché convinti di essere innocenti, essendo estraneo
al loro codice morale l’idea di meritare la morte solo per il fatto di essere
vivi.
Si chiude ora definitivamente, dunque, anche questo capitolo dell’orrore, e
probabilmente si chiuderanno, con questo, altri capitoli scritti nei fascicoli
rimasti per decenni chiusi nell’armadio della vergogna a Roma, recentemente
aperto alla conoscenza da coraggiosi autori ( Mimmo Franzinelli e Franco
Giustolisi in particolare).
Nel frattempo il boia di Colonia Fritz, autore principale dell’eccidio di
Torlano, comune di Nimis del Friuli, 33 vittime, di cui nove della famiglia
portogruarese dei De Bortoli, poveri mezzadri costretti a trasferirsi in Friuli
per cercarvi lavoro come braccianti, è potuto morire tranquillamente nel suo
letto.
Simile “fortuna” è toccata ai complici fascisti che lo hanno aiutato in questa e
in altre vergognose imprese, ai numerosi altri massacratori colpevoli di
ulteriori stragi in numerose parti d’Italia, ai torturatori e agli uccisi della
caserma Piave di Palmanova, alle decine e decine di massacrati di Pedescala nel
Vicentino…
La complessa vicenda civile e politica successiva a questi esecrandi eventi ha
dato una mano alla cancellazione della loro memoria .
Vi hanno collaborato molti
eventi: le interessate ricostruzioni pseudo storiche finalizzate in particolare
a cancellare il legame tra Resistenza e Costituzione, a mettere sullo stesso
piano vittime e carnefici, il clima della guerra fredda, finalizzato a
rinforzare un’opinione pubblica ostile alla Resistenza, soprattutto garibaldina
e comunista, colpevoli rimozioni scolastiche che spesso hanno private le giovani
generazioni di una seria e corretta conoscenza della storia recente.
I residui testimoni degli eccidi, le vittime ancora viventi dei campi di
sterminio e di internamento, di una guerra costata al mondo cinquanta milioni di
morti, i rari testimoni della Resistenza contro questa barbarie, ora ,forse,
avranno minore voce e minore ascolto, in un mondo sempre più attratto da altri
più effimeri valori. |
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Imelde Rosa Pellegrini
Presidente ANPI di Portogruaro
Portogruaro, 4 ottobre 2012
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