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Agosto 1944 |
L’eccidio di Torlano. Storia e memoria. |
La strage di Torlano, piccola frazione di Nimis, si compie il 25 agosto del
1944.
Vi muoiono 33 persone e tra queste nove dei tredici componenti della famiglia De
Bortoli di Portogruaro emigrati in Friuli in cerca di lavoro nel 1940, dopo aver
ricevuto la disdetta dalla mezzadria di Brussa.
L’eccidio è annoverato tra i più gravi della seconda guerra mondiale, tanto che
Lord Russel nel suo libro “Il flagello della svastica” lo definisce ”un atto
brutale di vendetta indiscriminata che viola le regole della guerra e offende il
sentimento comune dell’umanità”.
Il boia di Torlano, di nome Joachim Fritz fu coadiuvato nell’eccidio da elementi
fascisti. Il processo contro di lui non ebbe mai luogo perché il suo fascicolo
fu celato con molti altri nell’armadio della vergogna.
Nel dopoguerra fu celebrato, invece, il processo contro i suoi complici
italiani, in più riprese che si concluse, tuttavia, in un nulla di fatto come se
l’eccidio non fosse mai avvenuto e non avesse avuto autori . Portogruaro ha
fatto molto per mantenere vivo il ricordo dell’eccidio e per onorare i suoi
morti.
Lo farà anche quest’anno con la presenza dell’Anpi a Torlano insieme con una
rappresentanza del Comune di Portogruaro. All’eccidio è stato dedicato nel 1998
un libro che ricostruisce la vicenda collocandola nella storia del
Portogruarese.
In occasione della pubblicazione è stato stabilito un rapporto istituzionale tra
il Comune di Portogruaro e la famiglia Cervi, ed è stata ricollocata in un luogo
più idoneo la tomba di Mamma De Bortoli a Summaga con una grande manifestazione
pubblica a cui hanno partecipato il Comune di Nimis, le Autorità istituzionali
del Friuli, una autorevole rappresentanza della famiglia Cervi.
Il libro ha ispirato un testo teatrale recitato dagli studenti del Liceo XXV
Aprile e Marco Belli e testi poetici degli studenti della scuola Media di
Concordia.. Esistono anche le pubblicazioni del testo teatrale e delle poesie.
L’Anpi di Portogruaro si è procurato anche il fascicolo dell’eccidio grazie alla
collaborazione della Procura militare di Padova, togliendolo dalla sua
pluridecennale sottrazione.
Se possibile, se ne servirà per la stesura di una seconda edizione del libro
pubblicato qualche anno fa perché non si spezzi il filo del ricordo che lega
questi eventi alla Costituzione che ne impedirà la ripetizione. |
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