Matteo Populin. Il ritorno alla libertà. La lotta per il pane e la vita,
memoria d'infanzia e di deportazione di un portogruarese. |
"E' una storia vera, è una storia vissuta, è una storia di guerra. (. . .)
Una guerra che genera nemici che ti offrono ciò che hanno con gentilezza e
nemici che disprezzano la vita; amici che condividono tutto e amici che si
aizzano per un boccone di pane. (. . .) Una storia che si ricorda di chi è
rimasto in casa privo di mezzi e di braccia ad aspettare il ritorno dei cari. E'
la storia dei nostri padri e dei nostri nonni, una storia che deve far
riflettere su ciò che è stato perché non succeda più(. . .) "
Il protagonista di questa storia è Matteo Populin, uno dei giovani di
Portogruaro che hanno vissuto l'esperienza dei campi di internamento nel corso
della seconda guerra mondiale. Lo accompagna per tutto il racconto la fame, "una
fame onnipresente, infinita, incombente, insaziabile, epica"
Il racconto autobiografico, che l'ANPI di Portogruaro ha scoperto tra le sue
vecchie carte, e che, .in collaborazione con l'Associazione Mutilati ed Invalidi
di guerra di Portogruaro, propone alla lettura dei contemporanei ed in
particolare dei giovani, accompagnata da una pregevole introduzione del prof.
Antonio Capitanio, ricostruisce la vita di Matteo e della sua generazione nei
primi decenni del secolo scorso in un quartiere della città di Portogruaro, la
chiamata alle armi nella seconda guerra mondiale, le vicende tragiche nei campi
di internamento, il viaggio verso casa alla fine del terribile conflitto:
un'esperienza simile a quella vissuta da altri più noti personaggi, tra cui
Primo Levi e Mario Rigoni Stern, ma paragonabile anche a quella di cui sono
stati protagonisti altri giovani del nostro territorio di cui si comincia a
scrivere la storia.
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