Gino Marchesin (a cura di Ugo Perissinotto). Io, schiavo di Hitler.
L 'odissea di un giovane militare da Corfù al lager di Belgrado. |
E' la testimonianza di un giovane del territorio, nato a La Salute di Livenza
nel 1923, un memoriale appassionato delle tragiche vicende della seconda guerra
mondiale, in particolare dei fanti di Corfù e dei lager tedeschi, di vicende,
quindi, che solo ultimamente sono emerse alla testimonianza storica.
I giovani che vissero sulla loro pelle tali esperienze e che miracolosamente
sopravvissero, a differenza dei 50.000 caduti nei lager e dei 30.000 periti
nella prima resistenza armata in 13 teatri di combattimento dalla Corsica all'
Italia, dai Balcani alle Isole greche, una volta rientrati in patria, spesso
scelsero il silenzio circa la loro dolorosa vicenda: tacquero nel clima della
"guerra fredda" che caratterizzò il dopoguerra, non interessato a far luce sui
crimini della Germania, divenuta, allora, parte della Nato, tacquero nella
indifferenza degli stessi contemporanei, intenzionati a voltare rapidamente le
spalle agli orrori del conflitto, in un paese che a lungo non ha voluto
ricordare; tacquero soprattutto per la loro stessa riluttanza a rivivere nel
racconto esperienze al limite della sopportazione.
Va a merito del curatore l'aver fatto emergere, attraverso uno scrupoloso e
lungo lavoro di scavo, i ricordi del Marchesin in riferimento alla guerra e alla
prigionia, mantenendo intatta la spontaneità della testimonianza e la sua
veridicità.
E libro può costituire un'occasione per i giovani del nostro tempo
di restituire ai deportati almeno il grazie di un ricordo, contribuendo in tal
modo a costruire un mondo migliore.
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