“Onore al 25 Aprile!”
L’eroismo: 75 anni fa. E oggi?
Un virus si aggira per l’Europa.
Come dite? Lo sapevate già? Il CoViD-19?
Macché. La terribile pandemia che stiamo affrontando è niente rispetto al vero
male che ci tormenta.
Ricominciamo, allora.
Un virus si aggira per l’Europa. Sì, è vero, l’attacco è molto simile a un altro
incipit, di gran lunga più famoso, quello di un vecchio manifesto ormai
dimenticato. Ma neanche questo è il punto. E allora? Non riuscite proprio a
capire qual è il virus che attraversa il Vecchio Continente, rendendoci tutti
più miseri, deboli, impauriti?
Ebbene, il vero, incurabile virus è il nostro egoismo. Un sentimento
plurimillenario che non conosce tregue.
Egoismo.
E pensare che basterebbe sostituire una lettera, una misera consonante, una R al
posto di una G, per cambiare la Storia e aprire sul serio un millennio nuovo.
Eroismo.
Da 75 anni, ogni 25 Aprile, in tutta l’Italia si celebra il ricordo degli EROI
che, sconfiggendo la dittatura fascista, hanno permesso la fondazione
dell’Italia libera e democratica. Libertà e democrazia. Gli stessi valori che,
oggi, abbiamo paura di perdere, perché nessuno è più disposto a “fare l’eroe”.
Piuttosto, tutti pensano di fare i furbi e l’epidemia peggiora le cose.
L’isolamento ci angoscia, ci separa, ci rende vulnerabili. Il cinismo dilaga.
S’impone l’opportunismo e, non a caso, oggi, più che mai, il 25 aprile è
vilipeso, disprezzato, deriso da neofascisti, populisti, qualunquisti,
sovranisti, guerrafondai, razzisti, omofobi, compilatori di elenchi di cose
buone attribuite a Mussolini, opinionisti da bar, che infangano la memoria
partigiana e sghignazzano ogni volta che un barcone carico di povera gente
affonda. Il peggio dell’italiano medio, come neanche Alberto Sordi avrebbe
saputo immaginare. E allora per tutti, anche per chi non sa coglierne
l’importanza, Onore al 25 Aprile!
Antifascismo contro ogni fondamentalismo.
Antifascismo contro ogni forma di pensiero unico.
Antifascismo contro ogni ideologia anti-democratica.
Per la pace. Per la giustizia. Per l’uguaglianza dei diritti. Amiamo la Vita.
Coltiviamo ideali. Custodiamo valori.
Questo - e nessun altro - è il compito dell’A.N.P.I.
Lottare per la libertà del popolo, per il riscatto degli ultimi, per un nuovo
umanesimo civile. E adesso (visto e considerato che l’emergenza da Coronavirus
continua e ritrovarsi tutti insieme, in piazza, ancora non si può) ognuno di
noi, nel suo piccolo, festeggi pure il 25 Aprile del 1945, 75° Anniversario
della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, e nessuno dimentichi l’eroico
sacrificio dei Nostri Partigiani.
Sergio Amurri
Vice-Presidente A.N.P.I. - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione “Dino Moro” di Portogruaro
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