“Omaggio alla memoria partigiana
dedicato ai giovani che non conoscono la Resistenza e vorrebbero conoscerla”
Il primo impulso del libro è venuto dalla
costatazione che le scritte su lapidi e monumenti alle quali si rende omaggio il
25 aprile di ogni anno a Portogruaro sono spesso consunte dal tempo e
scarsamente significative per i giovani. Poiché la Resistenza è matrice della
Costituzione e della democrazia, l'ANPI locale ha maturato il proposito di
riproporne la memoria ai giovani e l'Amministrazione all'inizio del 2015 ha
consentito, a tal fine, l'utilizzo degli archivi comunali.
Chi si è dedicato
alla stesura dell'opera si è avvalso di fonti archivistiche varie: Archivio del
Comune, archivio di Villa Martinelli, archivi diocesani e parrocchiali, archivio
ANPI di Portogruaro, nonché delle opere di genere storico che il territorio ha
prodotto nel corso degli anni. Il libro in questione ricostruisce la vicenda
partigiana, avvalendosi anche dell'esperienza diretta dei protagonisti delle
vicende narrate.
Il fenomeno resistenziale è stato collocato e ricostruito in un
ambito storico complesso che, muovendo dalla prima emancipazione contadina e
popolare dell'inizio del secolo ventesimo, approda al ventennio fascista e alla
Resistenza che coinvolge non solo lo specifico locale, ma anche i territori
contigui.
L'estensione del fenomeno in un territorio collocato tra l'est e
l'ovest del confine orientale nel pieno della guerra fredda, complica la vicenda
partigiana anche portogruarese, coinvolgendola nei nodi cruciali del conflitto:
si ricordino la strage di Porzus, le lacerazioni profonde tra partigiani osovani
e garibaldini, le responsabilità diverse, gli interessi politici contrapposti.
Anche le stragi che insanguinano il portogruarese , gli impiccati di Blessaglia
e le nove vittime di Torlano, donne, vecchi e bambini arsi vivi in una stalla,
ne vengono coinvolti, lacerando per decenni la memoria partigiana.
Il dopo
guerra stenta ad elaborare i lutti e ad incamminare il paese nella ricostruzione
e anche in questo ambito non mancano i riferimenti nell'opera. Il libro riporta
in appendice i profili dei “padri fondatori” del movimento antifascista del
Veneto orientale che vorremmo fossero conosciuti dai giovani in particolare, per
aiutarli a costruire un futuro di giustizia e di pace.
Imelde Rosa Pellegrini
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