L’ANPI di Portogruaro nell’ambito della sua
programmazione annuale del 2013 si è proposta di rafforzare nei suoi iscritti, e
in particolare nei giovani, la memoria della resistenza locale, attraverso la
conoscenza degli eventi che l’hanno caratterizzata, anche con un contatto
diretto con i luoghi interessati.
Si tratta di ridare slancio alle iniziative,
di inventare nuove strategie, di unire soprattutto le risorse democratiche
esistenti in una attività conoscitiva condivisa .
Il tema del rafforzamento
della memoria partigiana e dei rapporti istituzionali nella nostra provincia di
Venezia si è posto con forza già nel 2009 con la pubblicazione del libro “I
luoghi della libertà. Itinerari della guerra e della Resistenza in provincia di
Venezia” voluto dalla Provincia, dall'Istituto per la storia della Resistenza della società contemporanea di Venezia, da numerose Anpi locali.
L’opera di
cui sopra indica percorsi, illustra luoghi ed itinerari in cui operò con più
violenza il nazifascismo, offerti con contributi informativi corretti a
scolaresche, a docenti, a militanti e cittadini, facilitando in tal modo la
visita a rifugi partigiani, a vecchi campi di concentramento disseminati nel
territorio, a luoghi particolarmente significativi, a fiumi d’acqua di pianura e
di montagna che un tempo si portavano via i cadaveri dei giovani fucilati.
Nel
nostro territorio e nel Triveneto abbondano luoghi del genere che le giovani
generazioni guardano ora con inconsapevole indifferenza.
Proposta
In conseguenza
di quanto sopra dichiarato, l’Anpi di Portogruaro intende partecipare
quest’anno al prossimo appuntamento di commemorazione in Friuli dell’eccidio di
Torlano, che si celebra annualmente il 25 agosto nella frazione omonima, dando
maggiore pregnanza democratica e partecipativa all’evento
A tal fine invita le
Anpi del Triveneto a partecipare in massa il 25 agosto prossimo all’annuale
cerimonia.
Si tratta di onorare la memoria di uno dei più crudeli eccidi operati
dai nazifascisti
Potrebbe essere questa un’occasione per porre le basi di
un’attività comune su più ampia scala, in grado di coinvolgere le forze
democratiche del Triveneto, senza inficiare ciò che da anni viene fatto con
grande partecipazione di militanti e popolo nella frazione dove perirono 34
vittime sotto la cieca ferocia nazifascista.
Si tratterebbe di progettare
sommariamente, in un tempo da precisare in questa occasione, in un luogo, che
potrebbe essere il Comune di Nimis, un serio programma di attività di conoscenza
continuativa del territorio del Triveneto nei luoghi particolarmente segnati
dalle vicende resistenziali per aumentare la consapevolezza storica e
democratica delle nuove generazioni
Un traguardo laico e democratico, questo,
già ipotizzato da uno dei primi sindaci di Nimis, Pietro Fabretti, che già
nell’agosto del 1958 ipotizzava di superare il carattere meramente religioso del
tragico evento di Torlano ”quasi non interessasse" scrive in una lettera
inviata alle autorità del tempo "tutta la popolazione del comune e come se il
secondo Risorgimento non avesse con quanto avvenne a Torlano alcun rapporto."
Il materiale di conoscenza, capace di rivisitare laicamente i luoghi della
memoria del Triveneto non manca, come non mancano nei nostri territori forze
democratiche in grado di attivarsi in modo non episodico intorno al progetto.
Circa i luoghi da recuperare laicamente alla memoria storica della resistenza,
c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Tra questi:
- La libera repubblica di Carnia
dove si sperimentarono le prime forme di governo democratico del territorio, in
piena dominazione nazifascista
-
La zona libera del Friuli orientale dove i
comuni di Faedis di Attimis, di Nimis e di altri paesi sperimentarono il fuoco e
la violenza , le stragi e le deportazioni
Altri luoghi significativi
andrebbero individuati dove ugualmente operò la ferocia nazifascista nel
Triveneto
Tra i nodi cruciali su cui riflettere attraverso pubblici dibattiti
e confronti storici abbondano quelli che attendono ancora ulteriori momenti di
riflessione critica cui avvicinare in particolare le nuove generazioni.
Tra
questi:
- La questione del Confine orientale che, se pur affrontato a fondo
dagli Istituti storici delle varie località, conserva ancora laceranti e
contrapposte interpretazioni, in grado di mantenere radicati odiì e pregiudizi
-
La questione del Litorale adriatico, ceduto dalla Repubblica di Salò ai
Cosacchi, ingaggiati per la lotta antipartigiana da Hitler
Gli strumenti di
conoscenza in grado di alimentare la memoria storica abbondano nei vari
territori e nei vari Istituti storici.
Tra questi:
- I risultati della Commissione storica italo- iugoslava
-
Le numerose opere storiche che illustrano le più gravi e dolorose piaghe inflitte alle popolazioni inermi nel Triveneto
-
Le opere che rendono finalmente note le stragi rimaste impunite e nascoste
nell’armadio della vergogna.
Gli itinerari proposti alla conoscenza potrebbero
nel caso essere accompagnati da mostre illustranti ciò che di meglio in questi
anni hanno prodotto le singole realtà territoriali
Si tratta per ora di una
timida proposta di cui si intuisce la difficoltà di realizzazione, implicando
una grande lavoro di coesione, ma ch, sia pure in termini minimali, potrebbe
aprire nuove strade di maturazione democratica, specie per le giovani
generazioni.
Affidiamo tale proposta ai nostri rappresentanti politici ed
istituzionali che condividono il progetto e che sono in grado di darle gambe .
Noi siamo disponibili a collaborare nei limiti delle nostre disponibilità.
Il Presidente Prof.Rosa Imelde Pellegrini
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