Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Sezione Dino Moro Portogruaro
 
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Atlante delle stragi nazifasciste
MEMORIE
Agosto 1944
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Comunicazioni:
Riflessioni personali sulla travagliata questione del confine orientale
A conclusione del molteplice impegno profuso in questo periodo anche dall’Ampi di Portogruaro in merito al giorno della memoria in più località del Veneto orientale (Scuola media di Fossalta, Scuola media di Concordia, Comune di Portogruaro Noventa di Piave, Scuole superiori ) costruendo comunicazioni in grado di avvicinare cittadini e giovani alle questioni nodali del nostro patrimonio costituzionale e democratico, è possibile tentare un bilancio, per quanto sommario
Nel corso di questi anni, che ci hanno visti impegnati in decine e decine di dibattiti nel nord- est, sembra essere ulteriormente aumentato l’interesse storico e civile intorno a queste problematiche Rimangono ora ulteriori traguardi da raggiungere.
Tra questi :
  • Va aumentato ulteriormente lo sforzo di proporre alle giovani generazioni una reale e sentita adesione ai principi costituzionali e approfondita ulteriormente la conoscenza dell’impegno antifascista profuso durante la resistenza, magari valorizzando la nostra mostra che lo documenta, possibilmente in collaborazione con i Docenti scolastici disponibili. In questa direzione ci stiamo impegnando.
  • Rimane nello sfondo la questione del “Confine orientale” che ha direttamente o indirettamente condizionato la nostra storia e che ci siamo impegnati ad affrontare anche nell’ambito della ricerca storica locale.
  • In questo settore le memorie sono ancora cariche di ideologia e spesso scarsamente affiancate da una reale conoscenza dei fatti perché le vittime stentano a ricondurre il loro personale vissuto alla complessità storica che l’ha generato.
  • Lungo il confine orientale maturano eventi legati ai contrapposti nazionalismi, alla guerra fredda alle diverse identità dei popoli su cui si abbatte la violenza della guerra scatenata dal nazifascismo. Già tra il 1933 e il 1935 sono circa 300 gli arrestati nel Friuli e nell’Isontino, con centinaia di condannati dal Tribunale speciale fascista.
    I grandi processi in questi anni colpiscono antifascisti operanti in numerose località . L’invasione della vicina Jugoslavia da parte dell’Asse inizia già nel 1941.
    L’Italia fascista partecipa al banchetto nazista con l’annessione di parte della Slovenia, della provincia di Lubiana e la capillare fascistizzazione del territorio. Gonars , in provincia di Udine, diviene per volontà fascista luogo di deportazione di donne, vecchi e bambini sloveni e croati. Vengono sommariamente giustiziati 5000 civili e 900 partigiani e centinaia e centinaia di sloveni muoiono di maltrattamenti e di fame.
  • Le opere che illustrano queste ed altre violenze sono ormai numerosissime e i vari istituti storici regionali le documentano con rigore.
  • Ricostruire le tragiche vicende che avvengono a ridosso del Confine orientale, tuttavia, è operazione delicata e difficile, non tanto per mancanza di documentazione in proposito, ma per l’enorme carica emotiva che ancora , a distanza di tanti anni, divide gli animi
  • Sulla questione del confine si innestano nell’immediato dopoguerra altre dolorose questioni che riguardano l’esodo degli Istriani, le vittime delle foibe ed anche su queste tematiche è possibile ora disporre di ricerche numerosissime , tra cui La Relazione della Commissione italo- slovena, ma non solo.
  • E’ tempo perciò di guardare al confine orientale dal punto di vista storico attraverso la grande copia di ricerche storiche rigorose .
  • E’ la conoscenza della storia, infatti, che fa onore alla memoria e pone un argine civile, morale e politico ai fanatismi ideologi che avvelenano gli animi e fatalmente non fanno che ripetersi nel tempo, senza alcuna soluzione. (I.R.P.)
--- 2014 ---
 
 
 
 
 

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