È collocato nella piazza principale della città
il segno più alto della lotta partigiana di Portogruaro.
Qui il 18 dicembre 1944 Ampelio Iberati, Antonio Pellegrini, Bernardino Vidori
sono stati impiccati ai lampioni che conservano il ricordo perenne del loro
sacrificio.
Dietro ai tre impiccati della piazza si collocano le vittime dell’eccidio di
Blessaglia, altri partigiani uccisi, ricordati dai vari cippi collocati lungo le
strade del Portogruarese, i nove componenti della famiglia De Bortoli, tra cui
cinque bambini di solo qualche anno, vittime dell’eccidio di Torlano, arsi vivi
nel corso di una rappresaglia nazifascista in una stalla del Friuli in cui si
erano recentemente trasferiti dalla Brussa.
Si tratta di una dolente serie di esistenze cui è doveroso accostare altri volti
di giovani che scelsero generosamente di schierarsi contro fascismo e nazismo,
pagando con la vita: si tratta di decine e decine, tra cui i giovani Lovisa,
ucciso a tradimento dai fascisti in località Ronchi e Luigi Ciol, di cui ci
rimane la struggente lettera ai propri cari stesa prima di morire. Sono tutte
vittime di un mondo feroce che aveva scelto come legge l’arbitrio, la violenza,
il razzismo.
Quando i nazifascisti hanno impiccato i partigiani nella piazza, non hanno
concesso loro la grazia di un processo, e perciò le vittime non hanno potuto
spiegare il senso della loro scelta partigiana. Ciò che è stato loro negato di
dire è stato brutalmente soffocato dal cappio mortale.
Noi vogliamo, invece, che possano dire chiare al nostro tempo le loro parole di
pace, di giustizia, di libertà. Tributo della memoria al sacrificio partigiano
18 dicembre 2014
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sez. “Dino Moro” Portogruaro |